La Voce Della Coscienza

One Shot - Tema Annie e Candy

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  1. Debora73
     
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    La Voce Della Coscienza


    Nel riordinare un cassetto dove tengo alcuni vecchi diari di scuola, in una pagina di questi, ho trovato alcuni appunti scritti da me e alcune compagne di classe durante un pomeriggio in cui in teoria, avremmo dovuto svolgere un complicato e noioso problema di algebra.
    L’argomento era: Annie era vera amica di Candy, oppure falsa, opportunista, con le lacrime sempre in tasca per commuovere il prossimo, avere ciò che voleva lei e farsi perdonare tutto?
    Ho sorriso rileggendo quelle parole scarabocchiate con qualche disegno allusivo, ognuna di noi aveva detto la sua, allora ho pensato di scriverci sopra qualcosa di compiuto; Annie e la sua Coscienza.
    Ora che è una ragazza adulta non può sfuggirle, è obbligata ad ascoltarla fino in fondo.




    Annie ha appena compiuto vent’anni, è ricca, elegante, giovane e avvenente. Fidanzata da anni con un giovane di bell’aspetto, col quale sta progettando di sposarsi entro breve.
    Non le manca nulla, ha tutto ciò che una ragazza può desiderare, ma uno strano e insidioso tarlo si è insinuato nella sua mente.

    E’ un radioso mattino di maggio, dalla finestra aperta della sua camera da letto, ricca di mobili preziosi e laccati in colori pastello, la primavera entra con decisione, portando profumi di mille fiori, una dolce brezza le accarezza il viso e le scompiglia i lunghi e lisci capelli neri.
    Apre l’armadio colmo di abiti, cappelli, soprabiti di ogni foggia e colore, tutti all’ultima moda. Ha deciso di vestirsi di chiaro, quindi con decisione afferra un abito a giacca in seta rosa pallido, se lo mette davanti e sorride.
    Ancora in vestaglia si accomoda sullo sgabello della ricca toilette, inizia a pettinarsi, poi estrae un barattolo colmo di crema colorata e con decisione la spalma sul viso.
    Ma un dispettoso colpo di vento, fa volare il lieve abito di seta verso di lei, il barattolo le scivola dalle mani imbrattando la stoffa irrimediabilmente.

    -Ohhh!- esclama sgomenta.
    -Non c’è niente da fare, impossibile togliere questa macchia, ora è da buttare-
    Sconsolata si butta sul letto e inizia a piangere disperatamente come quando era bambina, come al college quando voleva Archie tutto per sé ed era gelosa perché lui era attratto da Candy.

    Cos’è in fondo un vestito, in confronto alle cose terribili della vita? Le guerre, la fame, la solitudine. Tu sei fortunata, non hai mai conosciuto da vicino questi orrori, dovresti essere più grata alla vita.
    Smettila di piangerti addosso e fare la vittima, da quando sei nata hai sempre fatto così, ora devi crescere.


    Annie si scuote, spalanca gli occhi incredula. Non c’è nessuno in casa, eppure quelle parole le ha udite molto chiaramente, la voce era dolce ma incisiva.
    Non sente più alcun suono, ma qualcosa di sconosciuto e misterioso la riporta indietro nel tempo, quando era alla Casa di Pony; lei e Candy si erano promesse di non dividersi mai, a costo di non essere adottate e rimanere ad aiutare Miss Pony e Suor Maria.
    Ma in quella circostanza, Annie aveva attuato il primo grande tradimento nei confronti dell’amica.
    In seguito ad un pianto interminabile per convincerla a non farsi adottare dai coniugi Brighton, la compagna d’infanzia invece, accetta immediatamente quando la coppia le propone una nuova vita con essa. Non si sofferma nemmeno un attimo a pensare alle ripercussioni che tale atto potrebbe arrecare alla povera Candy, la quale, con l’ingenuità che la contraddistingue, ha rinunciato alla preziosa possibilità di avere una famiglia pur di restare con lei.
    Candy alla fine l’aveva perdonata.

    -E io, sarei stata così generosa con lei?-
    No! Lei non avrebbe perdonato né dimenticato, ne è più che certa e questa presa di coscienza le fa male al cuore e all’anima.


    Dopo la partenza di Annie, Candy riceve una sua lettera in cui le scrive che non potranno più mantenersi in contatto, perché i nuovi genitori non vogliono che qualcuno possa scoprire la sua provenienza dalla Casa di Pony.
    Ancora una volta ha ferito Candy in modo crudele, ma l’amica è nuovamente disposta a perdonarla.

    Annie rivede tutto come in un film, il senso di colpa diventa rimorso cocente.

    Inoltre Annie, aveva finto di non conoscere Candy in casa Legan e non era intervenuta a favore dell’amica davanti alle angherie di Iriza e Neal.
    La stessa scena si era ripetuta nella Saint Paul School di Londra, fino a quando non vengono svelate le sue origini. Una volta scoperto che anche lei è un’orfana, diventa a sua volta bersaglio dei due fratelli, ritrova di colpo un grande supporto nell’amica del passato, che non si risparmia dal difenderla dagli aguzzini.

    Nonostante ciò, Annie accusa ingiustamente Candy di portarle via Archie, di cui è innamorata.
    Prima di arrivare a dirle tutto questo, attua persino giochetti psicologici in cui si fa negare, ostenta sofferenza, fa la vittima come in una tragedia antica. Solo quando è Candy a insistere, le sbatte in faccia ciò che pensa: -Sei sempre stata la preferita di tutti, anche alla Casa di Pony!-
    Pianto interminabile sotto una pioggia fredda e insistente.

    La giovane alza gli occhi colmi di lacrime verso la fronda di un albero che il vento a tratti fa entrare dalla finestra.
    -Sono un mostro- mormora sincera.

    Si rivede con quella ridicola pettinatura: si era così acconciata sperando di fare colpo su Archie, ma stava malissimo. E come sempre, Candy aveva sistemato tutto e senza tener conto delle calunnie e degli insulti ricevuti.

    Annie comprende che tutto il suo mondo era costruito sulla falsità e sull’invidia scaturita dalla convinzione che Candy sia più benvoluta e desiderata di lei. Più forte nell’animo e nel corpo, non ha mai avuto paura né vergogna delle sue origini, mentre lei sì.
    Prova disgusto per sé stessa, crede non ci sia più speranza, ma una luce improvvisa le illumina il cuore e la mente.
    La sua migliore amica, così generosa, che mai le ha rinfacciato nulla e l’ha sempre perdonata, perché non dovrebbe farlo ora?
    -Andrò da lei, le dirò tutto: io non meritavo la sua amicizia, ma ora sono diversa, io voglio essere diversa-
    Si asciuga in fretta le lacrime, indossa un semplice e fresco abito a quadretti stile collegiale e corre dall’amica.
    Sa che quel giorno non è di turno, ma passa i suoi momenti liberi nel parco dell’ospedale dove lavora, per scambiare qualche parola coi malati, regalare un sorriso, una parola gentile.

    -Candy!-
    -Annie!-
    Si sono riconosciute da lontano e ora si stanno abbracciando con trasporto.
    -Che sorpresa, ma che ci fai qui?-
    -Avevo voglia di vederti-
    -Anch’io, hai fatto benissimo a venire. Sediamoci in quella panchina laggiù- propone Candy raggiante, con un sorriso che la illumina tutta.
    Annie abbassa lo sguardo e si sente imbarazzata e colpevole. L’amica sembra felice, eppure sa molto bene che solo pochi mesi addietro ha dovuto dire addio per sempre a Terence.
    -Come stai cara? Ho saputo da Archie che fra non molto vi sposerete. Non vedo l’ora! Hai già pensato al vestito? Sarai una sposa meravigliosa, lo so- le dice ammiccando.
    -Oh Candy! Io, vedi, non so come dire ma…- replica abbassando gli occhi.
    -Annie, non essere in pena per me. Io sono contenta della tua felicità, perché te la meriti tutta-
    -Anche tu Candy e molto più di me, sapessi quanto sono in pena e……-
    -Cara, io sto bene, perché io e Terence ci siamo promessi solennemente di essere sempre felici e io questa promessa la mantengo-
    -E come fai?-
    -Lui è sempre con me. Mi alzo al mattino e lo penso in cucina che prepara la colazione, mi accompagna al lavoro, anche ora è qui, tra noi due e ci sta ascoltando-
    Annie la guarda sbalordita, ma subito comprende.
    -Hai sempre avuto tanto coraggio, ne avessi io anche solo una briciola del tuo-
    -Fin da piccola, verso ciò che desideravo e non potevo averlo, mi comportavo come quella cosa o quella persona ci fossero. Mi sono sempre così immedesimata nelle mie fantasie che ho finito per crederci-

    Annie alza lo sguardo verso l’amica e sente che ogni sentimento negativo è stato spazzato via per sempre, non c’è bisogno di dire altro. Ora sa di essere diventata una donna forte e indipendente.
    -Ti voglio tanto bene Candy, e ti auguro ogni felicità e tutta la fortuna del mondo-
    -Ohh, così è troppo, facciamo metà per ciascuna, d’accordo?-



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    Assolutamente complimenti per questo bellissimo racconto. Considerando poi che è stato scritto durante l'adolescenza, e quindi con poca esperienza alle spalle, acquisisce un valore ancora maggiore. Ricordo che anche a me, sin dall'infanzia, piaceva immaginare il proseguimento delle serie che mi avevano maggiormente appassionato, o episodi staccati popolati dagli stessi personaggi. Grazie per aver condiviso con noi questo bellissimo ricordo.
     
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  3. Debora73
     
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    Grazie, sono molto felice che ti sia piaciuta. Logicamente nel tempo ho aggiustato e migliorato la storia.
     
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