Pixar Animation Studios/Disney Pixar

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  1. barbarellasky
     
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    Pixar Animation Studios
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    La Pixar Animation Studios è la più importante casa di produzione cinematografica specializzata in "computer generated imagery" (CGI), con base a Emeryville, California (USA). Dal 2006 appartiene alla The Walt Disney Company.

    Specialisti in tecnologie grafiche innovative, gli sviluppatori della Pixar sono i creatori del software RenderMan, usato per il rendering delle immagini delle loro pellicole. Inoltre il loro software di rendering è il migliore sul mercato.


    La compagnia nacque inizialmente come una divisione della LucasFilm di George Lucas. Fu acquisita da Steve Jobs (fondatore della Apple Computer) per dieci milioni di dollari nel 1986, rendendola indipendente. In quel periodo la società si occupava di grafica al computer dal punto di vista software e hardware e il suo principale prodotto era una workstation grafica sviluppata per gestire ed elaborare immagini di grandi dimensioni. I progetti hardware della società non ebbero molto successo mentre i cortometraggi e lo sviluppo di software per la computer grafica si dimostrarono una strada più produttiva per la società. Nel gennaio 2006 è stata acquistata dalla multinazionale dell'intrattenimento The Walt Disney Company, di cui è tuttora parte.

    Nell'86 Jobs fondò la nuova compagnia indipendente con Edwin Catmull, che rimane membro del team esecutivo. John Lasseter, due volte vincitore dell'Oscar, regista ed animatore, supervisiona tutti i progetti dello studio come vicepresidente esecutivo del Creative Department.

    Altri membri degni di nota del team esecutivo sono Sarah McArthur (vicepresidente esecutivo della produzione), Simon Bax (vicepresidente esecutivo e tesoriere) e Lois Scali (vicepresidente esecutivo e consigliere generale).


    Disney Pixar
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    Tutti i lungometraggi della Pixar sono stati realizzati in collaborazione con la Walt Disney Pictures. Entrambe le compagnie hanno siglato un contratto da 10 anni e 5 film, nei quali le due compagnie si dividono i costi di produzione ed i profitti, con la Disney che riceve il 12,5% del reddito ed i diritti del film (compresi quelli per il merchandising). L'accordo si è rivelato molto fruttuoso per entrambe le aziende, ed i lungometraggi della Pixar hanno ottenuto molto più successo di quelli d'animazione propri della Disney.

    I primi cinque lungometraggi della Pixar hanno incassato più di 2,5 miliardi di dollari, rendendola, film dopo film, la casa di produzione con il maggior successo di tutti i tempi. Fino ad allora, tutti i lungometraggi della Pixar erano stati realizzati in collaborazione con la Walt Disney Pictures. Nel 1999, il CEO della Disney, Michael Eisner, e quello della Pixar, Steve Jobs entrarono in contrasto a causa del fatto che la prima aveva considerato Toy Story 2 fuori dall'accordo dei cinque film in quanto inizialmente previsto come film direct-to-video.

    All'inizio del 2004 ci fu un tentativo di rinnovo del patto. Per il nuovo affare, la Pixar avrebbe voluto pagare solamente per la distribuzione, senza la divisione dei profitti e dei diritti commerciali. L'offerta non fu accettata e la Pixar rifiutò ogni altra concessione. La Disney, forte del fatto di detenere i diritti sui personaggi di tutti i film fino ad allora prodotti e quelli di creare i rispettivi seguiti, anche senza il coinvolgimento della Pixar, mise in piedi lo studio di animazione al computer Circle 7 Animation, con l'intento di produrre film e serie televisive con i personaggi Pixar. Eisner era convinto che Circle 7 avrebbe rotto definitivamente gli accordi con la Pixar, e in quel caso la Disney sarebbe andata avanti a produrre film con personaggi Pixar a budget più contenuti, o avrebbe convinto Jobs a ridimensionare le loro richieste. Il regista Andrew Stanton commentò dicendo: «Non ci hanno mai fatto credere che Circle 7 non fosse la moneta di scambio più costosa mai realizzata. Ma sapevamo anche che, merce di scambio o no, sarebbero davvero andati fino in fondo».

    Alla fine del 2004, lo studio contava di assumere 170 persone, tra artisti, sceneggiatori, registi e produttori ed era evidente che la compagnia stava investendo milioni nella neonata Circle 7. La prima produzione messa in cantiere fu proprio Toy Story 3, che sarebbe stata diretta da Badley Raymond, regista di Il re leone 3: Hakuna Matata, mentre altri progetti in fase iniziale stavano prendendo forma (i sequels di Monsters & Co. e Alla ricerca di Nemo). Tim Allen affermò che sarebbe stato disponibile a prestare nuovamente la sua voce per il personaggio di Buzz Lightyear, grazie ai rapporti cordiali che aveva con la Disney (produttrice della serie Quell'uragano di papà), mentre Tom Hanks non si era sbilanciato al riguardo, ma la proposta avanzata dai produttori era quella di legare Hanks ad un ricco contratto multi-film. Alla fine del 2005, Jim Herzfeld, già autore di Ti presento i miei e Mi presenti i tuoi?, fu assunto per scrivere la sceneggiatura del film. La storia creata per questa prima incarnazione del film partiva da premesse diverse rispetto alla versione della Pixar. A causa di un malfunzionamento, Buzz Lightyear ferisce accidentalmente il suo proprietario, Andy. Contro il suo volere, i giocattoli decidono di spedirlo al centro d'assistenza di Taipei. In realtà, Hamm scopre su internet che molti altri Buzz nel mondo sono stati mandati a Taipei, in quanto parte di un massiccio ritiro del giocattolo voluto dalla fabbrica produttrice, costringendo Woody e gli altri a intraprendere il viaggio per salvare Buzz, il quale nel frattempo ha fatto amicizia con altri giocattoli difettosi, tra cui Cindy Scissors, un giocattolo-forbice, Cozy Rosey, una bambola con parti facilmente infiammabili, e Jujubee Bee, un distributore di caramelline Pez. La bozza venne poi riscritta da Bob Hilgenberg e Rob Muir, coppia che all'epoca stava lavorando alla sceneggiatura di un altro progetto della Circle 7, Monsters & Co. 2. I due inserirono una sequenza d'apertura simile a quella presente nella pellicola prodotta dalla Pixar.

    Herzfeld disse al riguardo che: «La Circle 7 si rivelò essere una pistola puntata alla testa dei "figli" della Pixar. Il gruppo di lavoro una volta mi disse "Noi eravamo lì solo per far paura alla Pixar al tavolo dei negoziati". Posso capire che siano amareggiati. Qualcuno ha preso i loro figli e gli ha affibbiato dei vestiti che non approvavano. Ma questo non significa che fossero dei brutti vestiti». La mossa, tuttavia, si rivelò controproducente quando Eisner lasciò la Disney nell'ottobre 2005. Nel 2006 la Disney acquistò con un'operazione da 7,4 miliardi di dollari (contro i 10 milioni pagati da Jobs nel 1986) la Pixar, diventando così il più grande studio d'animazione del mondo. Steve Jobs entrò nel consiglio di amministrazione della Disney, mentre Lasseter e Ed Catmull erano ora a capo del reparto animazione. Il rimpiazzo di Eisner Robert Iger affidò le sorti dello studio a Lasseter e Catmull, che fecero chiudere lo studio e tutti i progetti in via di sviluppo, compreso Toy Story 3. Dovettero anche decidere come utilizzare tutti i dipendenti della Circle 7. 140 artisti vennero ricollocati in altri reparti mentre i restanti trenta vennero lasciati senza lavoro. In maggio, Iger annunciò che Toy Story 3 sarebbe ripartito sotto la guida della Pixar. Il 6 settembre 2009 nel corso della 66ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia è stato consegnato a John Lasseter e ai registi della Disney•Pixar il Leone d'oro alla carriera.

    DA WIKIPEDIA
     
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