Orazio

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  1. barbarellasky
     
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    ORAZIO




    Orazio Cavezza (Horace Horsecollar), noto anche come Orazio, è uno dei pochi personaggi disneyani il cui nome italiano è una perfetta traduzione del nome originale, quello con cui il cavallo antropomorfo ha esordito nel mondo animato ideato da Walt Disney e dai suoi collaboratori, primo su tutti Ub Iwerks, padre grafico di Orazio e di molti altri personaggi disneyani.


    Per tornare al nome italiano, il Cavezza che fa da cognome al personaggio è la traduzione perfetta di horsecollar, che in inglese indica precisamente il collare di legno con cui il personaggio viene disegnato sin dai suoi esordi, ovvero la cavezza. Questo collare, che per un certo periodo venne sostituito da un cravattino, accessorio poi posto direttamente sulla cavezza quando, dalla metà degli anni settanta ritorna ad indossarla costantemente, è in realtà un ricordo di quelli che sono considerati i suoi corti d'esordio. In questo senso, in effetti, il primo prototipo di Orazio è presente in Gallopin' Gaucho del 1928 quando Topolino si presenta agli spettatori come uno spensierato gaucho che cavalca un intelligentissimo cavallo. E così appare anche nel suo corto d'esordio, quel The Plow Boy distribuito nei cinema statunitensi il 28 giugno del 1929, ovvero come cavalcatura di Topolino, suo futuro amico.

    Già in questa prima apparizione ufficiale, comunque, dimostra di avere un carattere decisamente sopra le righe, una sorta di Snoopy in divenire piuttosto che il saggio e compito personaggio attuale; il suo ergersi dalle quattro alle due zampe, però, è abbastanza graduale: infatti nella sua seconda apparizione, The Cactus Kid del 10 maggio 1930, è ancora la cavalcatura dell'eroe, ma già nel successivo Fire Fighters (20 giugno dello stesso anno), diretto da Bert Gillett, regista di The Chain Gang in cui fa il suo esordio Pluto, si erge su tutti come il capo dei pompieri nel tentativo (fallito) di salvare la casa in fiamme di Clarabella. Questa evoluzione del personaggio era, comunque, più che naturale ed anticipata dalle daily strip, e più precisamente nella storia Topolino nella valle infernale, pubblicata sui quotidiani statunitensi a partire dal 1º aprile e fino al 20 settembre del 1930, inizialmente, su testi di Disney, per i disegni di Win Smith, per poi passare nelle capaci mani di Floyd Gottfredson.



    Il personaggio di Orazio ottiene una radicale ed inesorabile evoluzione. Graficamente simile ad un cavallo antropomorfo estremamente stilizzato (la figura era necessariamente semplice e completamente nera per semplificare il lavoro agli animatori), al suo esordio spicca soprattutto per la sua risata equina e per essere l'oggetto di ripetuti scherzi e battute da parte di Topolino. Suo primo amico, diventa ben presto il contraltare saggio e compito, spesso saccente (ma solo per non renderlo più attraente del Topo), del monello Topolino, rappresentante tipico di quella Topolinia rurale ancora in divenire nella mente di Gottfredson.

    Con il passare degli anni, ed il prolungarsi della permanenza di Floyd sulle strisce quotidiane, Orazio acquista, tra i primi, un vestiario completo e, soprattutto, con lo svilupparsi dell'idea di una città di Topolino, da opporsi alla Paperopoli di Barks, e quindi di una crescita dello stesso Mickey Mouse, Orazio perde il titolo di spalla fissa (salvo poi riprenderlo in storie occasionali) in favore del più dinoccolato ed ingenuo Pippo. Acquista, però, un nuovo compito, assolutamente ideale e perfetto per una città in crescita: il riparatore. Orazio, infatti, che nella sua carriera ha affrontato i lavori più disparati, sfrutta questa sua conoscenza per aprire un piccolo negozio di riparazioni, dove possono rivolgersi un po' tutti gli abitanti della città. In alcune occasioni, poi, Orazio oltre a delle semplici riparazioni, sbizzarrisce il proprio ingegno, apportando modifiche agli oggetti od impegnandosi addirittura nell'ideazione di nuove invenzioni, un po' come il suo contraltare inventore, quell'Archimede Pitagorico che fa il riparatore come secondo mestiere.



    Tra i suoi molteplici mestieri, però, va anche ricordato quello di giornalista e fotografo assistente di Clarabella, reporter d'assalto ne Gli anni muggenti di Clarabella, serie ambientata negli anni trenta ed ideata dallo sceneggiatore Philippe Gasc e che ha visto la collaborazione anche dell'italiano Giorgio Cavazzano. Proprio Clarabella, il cui primo, focoso contatto nel 1930 ha portato alla distruzione della casa di quest'ultima, diventa la fidanzata perfetta per il cavallo antropomorfo. Clarabella, infatti, mucca antropomorfa, cuoca sopraffina e pettegola notoria, è perfetta per portare problemi e grattacapi al calmissimo Orazio.

    DA WIKIPEDIA

     
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