Al Taliaferro

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    Charles Alfred Taliaferro, meglio conosciuto come Al Taliaferro (Contea di Montrose, 28 agosto 1905 – Los Angeles, 3 febbraio 1969), è stato un fumettista statunitense.
    È considerato uno dei più illustri genitori del personaggio di Paperino: è infatti l'opera di questo artista statunitense che consente di plasmare il carattere dell'irascibile papero sin dalle sue prime apparizioni sulle strisce per i quotidiani.

    Nasce in Colorado. Nel 1918 si trasferisce con la famiglia a Los Angeles, California, dove prosegue i suoi studi alla High School di Glendale, quartiere dove trascorrerà tutta la sua vita. Successivamente acquista un corso di disegno per corrispondenza e segue quindi le lezioni presso il California Art Institute.
    Della sua famiglia Taliaferro non fu però l'unico a lavorare per conto della Disney: il padre Louis fa il custode dello Studio dal 1930 al 1940, la moglie fa parte del reparto inchiostrazione nel 1939, i figli Cheryl Ann e Bill collaborano con lo Studio nei mesi estivi.

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    Nel 1923 inizia a lavorare come designer di insegne luminose presso la Newton Electric di Glendale: vi lavora per due anni, passando poi alla Solar Lighting Fixture di Hollywood fino al 1930.
    Quell'anno conosce l'animatore disneyano Wilfred Jackson, dal quale viene a sapere che Floyd Gottfredson è in cerca di un assistente per realizzare le strisce quotidiane di Mickey Mouse. Il giovane Al si presenta allo Studio Disney, dove viene assunto il 5 gennaio del 1931. La sua prima striscia a fumetti su Topolino è quella del 29 febbraio, per la quale realizza le chine e il lettering: è la prima striscia della storia Topolino vince Spaccafuoco.

    Alla fine del 1931 lo Studio Disney e il King Features Syndacate, che distribuisce i fumetti disneyani sui quotidiani statunitensi, decidono di iniziare a produrre una tavola domenicale dedicata a Topolino: la prima Sunday page esordisce il 10 gennaio 1932, ad opera di Earl Duvall, story man del reparto Animazione.
    La struttura è abbastanza semplice: una parte superiore, a colori, che prende la maggior parte dello spazio, vede come protagonista il topo in braghe rosse, mentre la parte inferiore, più piccola, realizzata per completare l'ampia pagina del quotidiano, viene intitolata Silly Symphonies. Il protagonista è infatti Buci, esponente maschile della famiglia delle coccinelle.
    Dal 17 gennaio è Taliaferro ad occuparsi delle chine e del lettering della tavola settimanale, realizzata da Gottfredson e Duvall che si dividono i compiti (il primo la tavola su Topolino, l'altro quella su Buci). Nell'aprile del 1933 Duvall lascia lo Studio, e così le Silly Simphonies vengono assegnate ad Al, che ne cura l'intera realizzazione fino al 4 marzo del 1934, quando il coccinello sposa June Bugg, figlia del sindaco di Junkville (Giuncavilla in Italia). Su Mickey Mouse, invece, si alterna alle rifiniture con Ted Thwaites, arrivando a volte a sostituire Gottfredson nella realizzazione delle matite.
    Tra i lavori minori del periodo, notevoli sono le illustrazioni che realizza per le banconote-gioco raffiguranti i personaggi Disney principali.

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    Paperino
    Taliaferro inizia a disegnare la nuova star del panorama Disney. L'11 marzo dello stesso anno, infatti, per supplire alla conclusione della serie di Buci, le Silly Simphonies iniziano a diventare degli adattamenti di vari corti animati, che danno la possibilità ad Al di disegnare una moltitudine di personaggi, tra cui i tre porcellini. Il 16 settembre 1934 segna l'esordio di Paperino nel mondo dei fumetti con una lunga avventura (The Little Red Hen, adattamento del cortometraggio La gallinella saggia del 9 giugno dello stesso anno - vera data di nascita del papero vestito da marinaio) di ben 14 settimane. In questa opera Taliaferro viene affiancato dallo sceneggiatore Ted Osborne, creando una delle coppie più solide nel panorama mondiale dei fumetti.
    Il feeling di Taliaferro con Paperino nasce immediatamente, probabilmente a causa del carattere esuberante del disegnatore, che trova parecchi punti in comune con il papero rompiscatole e combina guai. Il crescente successo di Paperino è attribuibile anche alla bravura di Taliaferro, che propone a Roy O. Disney, fratello maggiore di Walt e amministratore dello Studio, di rendere il personaggio protagonista della tavola. Così, il 30 agosto 1936, il titolo della serie di Osborne e Taliaferro diventa Silly Simphony featuring Donald Duck, che diventerà semplicemente Donald Duck dal 22 agosto 1937.
    La crescita di Paperino aumenta sempre più anche grazie all'alternarsi di una serie di comprimari, principalmente amici di Topolino: si va dai nipoti Tip e Tap, fino a Pippo e Clarabella, ma il 17 ottobre del 1937 fanno il loro esordio tre piccoli paperi pestiferi destinati a vivere migliaia di avventure con il loro zio, vale a dire Qui, Quo, Qua (Huey, Dewey, Louie).
    Nel frattempo Al ha interrotto la sequenza settimanale il 5 dicembre del '38, mentre il 7 febbraio dello stesso anno esordisce la striscia quotidiana dedicata a Paperino.
    A parte rare eccezioni (più che altro ispirate ai cortometraggi con Paperino protagonista), la nuova striscia quotidiana si compone di sequenze autoconclusive, nelle quali vengono sviluppate gag a ripetizione, tutte ideate da un alternarsi di sceneggiatori provenienti dall'animazione: nomi come Homer Brightman e Roy Williams si alternano via via, fino a che diventa sceneggiatore fisso Bob Karp, che se ne occuperà fino alla sua scomparsa, avvenuta nel 1975. La coppia vincerà, poi, nel 1963 il Duckster, premio interno assegnato ai dipendenti più fedeli e meritevoli.
    Il 10 dicembre del 1939 ritorna, poi, la tavola domenicale Donald Duck, per la quale Taliaferro si fa aiutare alle chine da una serie di validi cartoonist (Bill Wright, Karl Karpé, Dick Moores, George Waiss).
    Sono poi molti i personaggi che affianca a Paperino: oltre ai già citati, Qui, Quo, Qua, passano anche il cugino mangione Ciccio (9 maggio 1938), la fidanzata Paperina (4 maggio 1940), il professor Pico de Paperis (24 settembre 1961). Fa una fugace apparizione anche Paperon de Paperoni, precisamente nel febbraio-marzo 1951, per poi tornare in pianta stabile con il gennaio 1960. Crea poi, insieme a Karp, la nonna di Paperino (27 settembre 1943), quindi il sanbernardo Bolivar (17 marzo 1938) e l'automobile 313 (1º luglio 1938).
    Mentre Karp inventa situazioni sempre più divertenti, Taliaferro si diverte ad inserire i cosiddetti inside jokes, ovvero riferimenti personali o ad altri autori. A parte l'ispirazione per Nonna Papera (la suocera di Al), ogni anno, per trentatré anni, inserisce, nel giorno del loro anniversario, un cuore con i nomi di Al e della moglie Lucy, arrivando addirittura ad inserire il proprio numero di telefono: scelta infelice visto il gran numero di chiamate ricevute, che lo costringono a cambiarlo.

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    Comic books
    L'attività di Taliaferro non si limita ai soli quotidiani, ma tracima, anche se per un numero limitato di albi, anche nei comic books. Proprio in questo formato si trova anche l'unico tradimento alla Disney della sua carriera: realizza, infatti, per la Standard, tra il 1945 e il 1946, brevi avventure per l'anziano papero Pop Korn, comparse sulla rivista Coo Coo Comics. Queste, insieme a Donald Duck and the Hidden Gold, storia uscita per un libretto illustrato del 1951 edito dalla Simon&Schuster, sono le uniche storie in cui Taliaferro ha firmato la sua opera.
    Sempre sui comic books ha collaborato anche con la Western. In particolare per il Walt Disney's Comics and Stories del dicembre 1943 realizza una breve storia di Buci, su cui tornerà sempre per lo stesso albo nel settembre 1945. Tra il marzo 1945 e l'aprile 1949, poi, realizza delle brevi storielle di una o due tavole in gran parte ispirate ai corti con Paperino protagonista.
    Per concludere non si dimentichi la copertina del WDCS 107 dell'agosto '49 e un'altra storia a fumetti, Paperino e la spia (Donald Duck Counter Spy, su un albo omaggio del 1947 sponsorizzato dalla Cheerios) la cui ultima edizione risale al 1987 sul secondo numero del Tascabilone.

    La morte
    Dopo 31 anni di lavoro, dopo centinaia di strisce e alcune storie, a metà degli anni sessanta il disegnatore, a causa di alcuni problemi di salute, è costretto ad abbandonare la sua attività. Muore il 3 febbraio del 1969, un paio di settimane dopo l'uscita della sua ultima striscia (18 gennaio 1969).

    Fonte: Wikipedia

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