Massimo De Vita

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    Massimo De Vita (Milano, 12 maggio 1941) è un fumettista italiano.
    Figlio d'arte (il padre, Pier Lorenzo De Vita, era illustratore e disegnatore di fumetti), è un disegnatore di fumetti Disney e d'avventura. Nel 2010 ha ricevuto il Premio Papersera alla carriera.

    Gli inizi
    De Vita si iscrive al liceo artistico, proprio mentre il padre realizza la sua prima storia disneyana, Paperino e la bella del ballo (pubblicata sull'Albo d'Oro n. 29 del 1955). Nel 1958 lavora nello studio d'animazione dei fratelli Nino e Toni Pagot, i creatori di Calimero: tra i suoi primi lavori collabora a brevi spot per le sale cinematografiche e per il Carosello. Nel 1959 inizia la sua lunga collaborazione di esclusiva con Topolino: accompagnato dal padre Pier Lorenzo, viene assunto da Gentilini, l'allora direttore. I suoi primi compiti sono quelli di inchiostratore e di reimpaginatore delle storie straniere, la maggior parte delle quali realizzate su quattro o più strisce e quindi non adatte al formato tascabile del settimanale.
    Sotto le dipendenze di Ambrogio Vergani e Giuseppe Perego realizza molte copertine per Topolino, Albi della Rosa, Almanacco Topolino, I Classici di Walt Disney, per quest'ultima testata, riadatta alcune tavole delle storie a puntate (principalmente quelle con i riassunti) o aggiunge sequenze (per Le straordinarie avventure di Paperino Girandola). Dopo questo apprendistato inizia a disegnare in proprio intere storie. La sua prima avventura è, su testi di Rodolfo Cimino, Paperon de Paperoni contro Mandracchio (Topolino n. 342 del 1962).
    I suoi paperi ricordano quelli di Carl Barks, ma i personaggi di contorno delle sue storie sono ripresi da Gottfredson e, soprattutto, da Carpi e Scarpa.

    I lavori extra-fumetto
    Nel 1964 fa uno dei pochi lavori fuori dai periodici classici Disney: realizza quattro illustrazioni per un volume speciale della Mondadori a tema disneyano: Ruote, macchine, motori... di Lia e Nicola D'Amico. Insieme a lui collaborano all'iniziativa anche Luciano Bottaro e Onofrio Bramante. De Vita illustra i personaggi di Orazio, Ciccio, Eta Beta con Flip e Nonna Papera.
    L'anno prima aveva poi realizzato parte della copertina del disco Disney Parade: una cornice di personaggi Disney (tra cui anche Biancaneve e i sette nani) sopra una foto con una veduta della città di Sanremo.
    Sempre nel '64 De Vita realizza dodici filmine che escono in abbinamento con il lancio del proiettore Festacolor, un proiettore di diapositive giocattolo.
    Le collaborazioni extra-fumetto di De Vita si chiudono con le illustrazioni per il calendario del 1965 di Topolino (n. 475 del 3 gennaio 1965).
    De Vita è uno dei primi a disegnare Paperoga, il cugino di Paperino ideato da Dick Kinney e Al Hubbard un paio di mesi prima.

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    I personaggi di De Vita
    Collabora con molti degli sceneggiatori Disney disegnando parecchi personaggi: Paperoga, Paperino, Paperinik. La prima storia di De Vita è Il doppio trionfo di Paperinik (pubblicata sui nn. 822 e 823), Mr. Jones (scarsamente utilizzato dagli altri autori Disney, soprattutto in Italia; su testi di Barosso inizia una saga in cui Paperino e Jones si sfidano in battaglie epiche in cui il lettore viene informato del mestiere dell'antipatico vicino, l'ammiraglio della marina),

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    Zapotec e la macchina del tempo
    Già nel '63 si era cimentato nella realizzazione completa di una storia (Paperino e la sagra della frittella; nello stesso anno viene pubblicata, su testi di Abramo Barosso, la sua prima storia con i topi: Topolino e l'instabile anniversario); nel 1979 realizza Topolino e l'enigma di Mu, storia d'esordio del professor Zapotec, archeologo e direttore del museo di Topolinia.
    Nel 1985 Bruno Concina e Giorgio Pezzin elaborano, separatamente, il progetto della Macchina del Tempo, viene affiancato a Zapotec il professor Marlin, dipinto come lo scienziato che ha ideato e costruito la macchina del tempo. Le idee dei due sceneggiatori, mediate dall'allora direttore artistico Franco Fossati, danno origine alla saga, nel 1985, iniziata con Topolino e il segreto della Gioconda (che doveva essere la terza storia della serie: questo disguido fu dovuto al ritardo nella realizzazione della storia di apertura, Topolino e gli enigmi del tempo, di Pezzin).

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    Indiana Pipps
    Ideato nel 1988 da Bruno Sarda, Uggetti e Colantuoni nella storia Topolino e Pippo in: I predatori del tempio perduto, il cugino di Pippo nasce come parodia del personaggio di Indiana Jones. Dell'anno successivo è Topolino e la città di ghiaccio, seguono Indiana Pipps e il ritorno dei Big-Foot, Indiana Pipps e la valle dei 7 soli, ecc.

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    La Spada di Ghiaccio
    La saga più importante che vede Pippo protagonista è la cosiddetta Trilogia della Spada di Ghiaccio, arricchitasi nel 1993 da un quarto e a tuttora ultimo episodio che ha visto, ai testi, la collaborazione di Fabio Michelini: Topolino e la bella addormentata nel cosmo (Topolino nn. 1936-37 di inizio 1993)
    Composta da Topolino e la Spada di Ghiaccio (Topolino nn. 1411-13 del 12, 19 e 26 dicembre del 1982), da Topolino e il torneo dell'Argaar (Topolino nn. 1464-5 del 18 e 25 dicembre 1983) e Topolino e il ritorno del Principe delle Nebbie (Topolino n. 1517 del 23 dicembre 1984), è una saga di genere fantasy (con notevoli richiami di mitologia norrena: gli stessi autori fanno esclamare a Pippo, riferendosi ai toponimi "Che nomi mitici! Sembra di essere in una favola nordica!") ambientata nell'Argaar.

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    L'abbandono dei paperi
    Col tempo De Vita comincia ad apprezzare sempre meno uno dei due tipici "mondi" del fumetto disneyano, ovvero quello dei paperi. Afferma infatti di non riuscire a capirne i personaggi, nonostante avesse in passato scritto molte storie con essi protagonisti.
    Nel 1996 è pubblicata la sua ultima storia avente come soggetto i paperi, Zio Paperone e i guardiani del tempo (sceneggiatura di Carlo Gentina), pubblicata in due tempi sul n.2130 di Topolino.
    Da allora non disegnerà più storie con i personaggi di Paperopoli, se si esclude la partecipazione a Zio Paperone e l'incredibile avventura di capodanno (Topolino n.2353 del 2 gennaio 2001, sceneggiatura di Alberto Savini), dove, come numerosi altri disegnatori, realizza una singola tavola della storia.

    Fonte: Wikipedia

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